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MALACQUA
Quattro giorni di Pioggia nella città di Napoli in attesa che si verifichi un Accadimento straordinario
«Questo è un libro che ha un senso e una forza e una comunicativa».
Italo Calvino
«Il romanzo di Nicola Pugliese Malacqua,
sottotitolo Quattro giorni di Pioggia nella città di Napoli in attesa che si verifichi un Accadimento straordinario, è davvero
“un piccolo capolavoro del secondo Novecento”,
come ha scritto Giuseppe Pesce,
lo studioso che gli ha dedicato le più appassionate attenzioni.
Pubblicato nel 1977 da Einaudi in una leggendaria collana di scritture sperimentali, e “garantito” dall’apprezzamento di Italo Calvino
– i cui interventi correttivi Pugliese aveva peraltro rifiutato –
il libro apparve subito come una rottura rispetto
all’idea corrente di tutto ciò che era “napoletano”».
Francesco Durante
«Qual è il segreto di questo romanzo singolare?
Qual è la malia di una scrittura che è stata accostata dalla critica
a Cent’anni di solitudine di Márquez e inserita a pieno titolo
nella grande tradizione del Novecento europeo che da Joyce porta a Kafka,
muovendosi tra la lingua di D’Arrigo e l’autobiografismo dolente
di Carlo Emilio Gadda?».
Armida Parisi
«Malacqua è un libro stupendo uscito nel 1977 per Einaudi.
Introvabile perché da allora mai più ripubblicato.
Nicola Pugliese, scrittore bravissimo,
non volle farlo tornare in libreria per timidezza,
pudore e malinconia, forse. […]
Ricordo la sua opera meravigliosa e la sua timidezza».
Roberto Saviano
Nicola Pugliese
Formato:140x210
Pagg.152
978-88-7937-623-5
«Ed attraverso il vetro della finestra grigi pensieri fumiganti ad inseguire il mare, Santa Lucia ristretta nelle spalle, le mani in tasca, ad ascoltare il silenzio del suo silenzio, le raffiche del vento che veniva, e queste foglie ritorte nella strada, dentro l’asfalto. Dalla strada solitudine graziosamente se ne discende al mare, con gozzi malandati, luci sfrangiate, e navi in lontananza, punta della Campanella, e Capri, la gran massa di Capri distesa a ricordare, estranea alla città come torre indecifrata, vicina sì, quanto vicina, e lontanissima, pure, con storie scolorite d’imperatori e donne, con cargo tremolanti dell’Oriente e dell’Africa, e granaglie, carichi di mais, ferro, sabbia dorata».
Si apre così Malacqua, il noto romanzo – forse il più bel libro su Napoli – che Nicola Pugliese scrisse nel 1976 e che a suo tempo fu pubblicato da Einaudi dopo il parere entusiasta di Italo Calvino. Il libro non si ristampa da allora. Da molti anni, infatti, circola solo in fotocopia fra gli appassionati, e le pochissime copie disponibili, ormai veri e propri oggetti di culto, sono contesissime dai bibliofili.
Stando ai fatti, Malacqua è la cronaca di quattro giorni di pioggia nella città di Napoli. Il maltempo non provoca soltanto crolli e frane. Nell’incertezza ostile della pioggia, ecco moltiplicarsi eventi inusitati, prendere corpo presagi e neri ammonimenti. Le «voci» misteriose di Castel dell’Ovo, l’enigma di tre bambole, il mare di via Caracciolo che insegue gli scugnizzi nei «bassi», le monetine da cinque lire che suonano: la paura crea l’attesa di un Accadimento straordinario.
Quale sarà quest’evento assurdo, irragionevole, capace di frantumare le prospettive stesse della vita?
È Napoli la vera protagonista di Malacqua. Per le antiche strade, i quattro giorni di pioggia alimentano una suspense da libro «giallo», applicata alle ragioni dell’esistenza.
Della tradizione letteraria meridionale Pugliese riprende e rinnova gli umori sanguigni, il gusto del fantastico, trattandoli con una consapevolezza lucida, e fin crudele.
Nicola Pugliese (Milano, 1944 – Avella, 25 aprile 2012) è stato giornalista e scrittore.