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Vivo, creo, sogno

Vivo, creo, sogno

Vivere, lottare, creare, lavorare, comunicare, superando ostacoli che ai “normali” appaiono impossibili:
in questa autobiografia contrassegnata da una allegra e invincibile forza vitale, ogni rigo e ogni parola affermano la supremazia della volontà sulle avversità.


Giacomo Alvino
Formato:14x21
Pagg.285
88-7937-415-x
€ 12,00


Certo ci troviamo di fronte a un protagonista – l’autore – dalle caratteristiche eccezionali, dalle capacità intellettuali superiori a qualsiasi media, che dal giorno della nascita, segnata da uno spaventoso irreparabile errore del medico, compie la quotidiana difficile impresa di comunicare con il mondo, imparando poi a scrivere e disegnare attraverso un computer attivato dai movimenti di una piccola parte del suo corpo.
Eccezionale anche l’ambiente in cui Giacomo Alvino è riuscito ad affrontare il durissimo handicap fisico:una madre intrepida che non conosce improduttiva autocompassione, amiche e amici che impongono con la forza della civile protesta il suo ingresso nella scuola vincendo le ignobili ostilità presenti nella struttura educativa di uno dei quartieri “bene” napoletani, ambiti familiari e amicali capaci di relazionarsi positivamente con la diversità fisica, al punto da annullare ogni diseguaglianza, al punto da farne uno di loro, uno di noi.
Uno che può e deve aver posto nella società e riesce a conquistarselo.

Questo libro narra del ragazzo che riesce a compiere con successo un completo ciclo di studi, e sempre comunicando con il suo computer, diventa uno stilista:
disegna per note maison della moda italiana, discute, argomenta, polemizza, si impone, assapora vittorie clamorose e subisce sconfitte cocenti.
L’autore racconta con serena semplicità, molto spesso con ironia, sempre senza acrimonia, anzi ammonendo il lettore perché, nel considerare l’handicap, non si abbandoni ad ipocriti pietismi.
Gli fanno orrore.
Sentimento che, dopo aver letto questo libro, ciascuno non potrà fare a meno di condividere.

Giacomo Alvino, 35 anni, napoletano.
Nel 1992 ha conseguito la maturità all’I.T.C. “Antonio Serra”.
Nel 1995 si è diplomato “Stilista di Moda” (votazione 110 e lode) all’Istituto Superiore di Design di Napoli.
Fu Guido Cozzolino, ex costumista e stilista, ad accorgersi per primo del suo talento, osservando a fondo i suoi bozzetti e i suoi occhi.
Lo segnalò ai docenti di una scuola di stilismo e da allora Giacomo non si è più fermato.
Tra sfilate collettive e personali, arriva, nel 1995, all’atelier Gattinoni, dove incontra Madame Fernanda e Guillermo Mariotto.
I suoi “genitori professionali” sono Bonizza Giordani Aragno e Stefano Dominella, che lo guidano tuttora.
Dal 1999 ha accettato la proposta di Monica de Vargas Machuga, presidente del Consorzio LE.CO.LE., di far docenza nei corsi di formazione del settore moda. Grande successo hanno ottenuto le sue performance ad ALTAROMALTAMODA: ELECTRICAL ATTRACTION e RESOURCE.
Ha vestito donne dello spettacolo; una tra tutte: Bianca Guaccero.


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