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Il tribuno egizio
In copertina
" Aleta, sacerdotessa di Iside" di Edwing Long (1888), esposto a Milano, proviene da Bournemouth
La guerra di Roma contro Cartagine per il “dominio universale” viene narrata nel contesto dei riti misterici e orgiastici orientali delle grandi dee lunari, Cibele, Iside, Ishtar, Hathor.
Roma, la virtuosa Roma di Tito Livio, è presente, ma la sua virtù reppublicana nel romanzo di Massoni non è esente da ombre.
Il valoroso Larth appena insignito della corona d' oro cade nella trappola dei profumi e delle droghe d 'Oriente, suo figlio Antef è continuamente attratto dalle più irrituali pratiche sessuali, l'urbe assediata da Annibale viene in parte corrotta dall ' erotismo di gruppo che contagia legionari, nobili e magistrati. Un affascinante affresco caratterizzato da una scrittura potente e sessuale: con Il tribuno egizio la grande epica è tornata nella narrativa italiana.
Giovanni Cipriano
Retro copertina
I LUOGHI DEL ROMANZO
(terzo secolo a.C.)
Serafino Massoni
Formato:14x21
Pagg.216
88-7937-341-2
Dal connubio tra storia e psicanalisi, ne Il tribuno egizio scaturisce una vicenda ricca di simbolismi
che richiamano la dualità dell 'essere fino a scavare nell’essenza stessa della simbologia per giungere
a comprendere la genesi antica dell’esoterismo.
Roberto Archi
Serafino Massoni, nato nel 1940 a Volta Mantovana, dove risiede, insegnante, direttore didattico, preside di ruolo di licei statali, ha collaborato come critico letterario a quotidiani e riviste, tra cui "la Repubblica", "MondOperaio", "Insieme", la "Gazzetta di Mantova", la "Voce di Mantova", la "Cronaca di Mantova".
È autore di saggi storico-linguistici nei cataloghi "Marietti" e" Annando" e dei romanzi storici Le rose del Vaticano (Novecento/Rizzoli 1994) e
L 'alba delle aquile (Tranchida 2000, edizione economica 2002).
Nel 2003 è apparso il pamphlet letterario Editori & Scrittori (Edizioni La Cronaca di Mantova) sulla teoria della scrittura narrativa nell ' universo massmediatico, ben accolto dai critici (molte le recensioni, tra cui in particolare quelle di Giorgio De Rienzo sul "Corriere della Sera", di Alessandro Zaccuri sull’ " Avvenire" e di Paola Azzolini sull' "Arena").
Il tribuno egizio conclude la trilogia storica iniziata nel 1994 con
Le rose del Vaticano.