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TIFO PER IL BARCELLONA

TIFO PER IL BARCELLONA

Uil Scuola 1985 | 2013


«Tifo per il Barcellona. Perché questo titolo?
È stata la prima domanda, spontanea, prima ancora di curiosare tra le pagine e le immagini che sarebbero poi diventate la pubblicazione di fatti, raccontati e illustrati, della storia abbastanza recente del nostro Paese e della scuola in particolare.


Massimo Di Menna
Luigi Nardo
Ettore Vitale

Formato:240x250
Pagg.106

978-88-7937-647-1
€ 18,00


La scuola riflette la società, che ha sempre più dimensione europea, e la società si rispecchia nella scuola.
È stato già detto, ma mai come oggi è vero.
Viviamo in un tempo fatto di transizione e di trasformazione, un tempo in cui tutto è in movimento, valori e ideologie, singoli uomini e interi popoli. Ma è necessario governare il cambiamento. È necessario trarre da queste trasformazioni tutto il bene possibile. È necessario seguire l’unico percorso praticabile: la strada impervia ma affascinante dell’integrazione multietnica e multiculturale.
E questa strada trova nella scuola, di ogni ordine e grado, il suo crocevia più importante, perché la scuola riflette la società ma la società, rispecchiandosi nella scuola, deve potervi leggere il proprio futuro fatto necessariamente di giustizia, di libertà e di solidarietà. Senza dimenticare che ogni percorso esistenziale nasce da un progetto che è quasi sempre figlio di un sogno.
Alla scuola spetta quindi anche l’arduo compito di preservare, indirizzare e promuovere i sogni che muovono mente e cuore dei nostri ragazzi.
La scuola contrasti, dunque, anche qualunque tentativo pretestuoso di rimpicciolire i sogni della gioventù, giacché noi siamo fatti della stessa materia dei sogni, come direbbe Shakespeare.
Ed è bene non dimenticarlo mai».

Carmen Micillo


Massimo Di Menna
Segretario generale Uil Scuola. Laureato in Filosofia, ha insegnato materie letterarie nelle scuole medie e scienze umane nei licei. È stato componente del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Cassino e del Consiglio direttivo dell’Istituto di aggiornamento, ricerca e sperimentazione (Irsae) del Lazio, con responsabilità nel campo della documentazione. Autore di articoli in diverse riviste specializzate in didattica e politica scolastica.


Luigi Nardo
Giornalista professionista. Ha lavorato dal 1980 al 1997 al Tg3 Lazio, al quotidiano Il Globo e al gruppo Class, seguendo gli avvenimenti economici, sindacali e finanziari che hanno caratterizzato quegli anni.
Consulente per importanti sindacati, enti privati e pubblici, ha pubblicato: La riforma del mercato del lavoro e La storia degli edili romani.
È autore di molti documentari: Omaggio Uil Scuola a Sandro Pertini, Cento anni della Scuola Italiana, La Storia della Uil, Il sindacato Uil di Roma e Lazio, Andavamo a Scuola con la 600, Scuola e Risorgimento, Shlomo Venezia il Sonderkommando, La politica energetica in Italia, Cantiere Italia-Protagonisti nello sviluppo, Ital 60 anni di Patronato.
Dal 1998 lavora in Rai al Tg2, prima nella Redazione economica, poi in quella politica, dove attualmente è caposervizio.

Ettore Vitale
Visual designer. È nato a Roma, dove vive e lavora.
La sua produzione professionale si è indirizzata verso la progettazione di immagine coordinata per enti e aziende; la progettazione di ambienti, show room, allestimenti; la grafica politica e l’immagine in movimento per la televisione.
Ha tenuto seminari e incontri sulla grafica. Ha insegnato a Roma, al “Corso Superiore di Comunicazione Visiva e Design” - Istituto Statale d’Arte, all’Istituto Europeo di Design e alla Facoltà di Architettura Valle Giulia - Università “La Sapienza”.
Le principali riviste di grafica e design nazionali e internazionali hanno pubblicato i suoi lavori. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti; tra questi il 1° e il 2° Compasso d’Oro nel 1984, la segnalazione al Compasso d’Oro nel 1987 e il 3° Compasso d’Oro nel 1991.

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Brevi note a commento di Maria Melpignano
Sicuramente il tifo accomuna il titolo del libro e l’esperienza sindacale che l’autore consegna ai lettori.
Incuriosisce il titolo e la spiegazione fornita sembra consonante ad una tonalità di lettura che emerge sottotono: il tifo, per l’appunto, per il sindacato UIL al cui servizio lei ha dedicato la sua opera intellettuale e il suo concreto pragmatismo. Ho letto piacevolmente questo libro un po’ come Memoires che tradiscono da subito un’intenzionalità dialogante: la narratio sembra stemperarsi secondo una struttura che definirei epistolare e, in quanto tale, dialogica......leggi tutto


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