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Il silenzio della violenza
Eva Thomas racconta la storia di Maria, la bambina che è stata.
Ha scritto in terza persona, ed osserva questa ragazzina, quest'adolescente che diventerà una donna capace di dire: « Sì, sono io che ho vissuto questa cosa immonda nel letto dei miei genitori. » Nella scrittura, compare quest'incessante alternarsi di presente e passato, di lei ed io.
Eva Thomas
Formato:14x21
Pagg.262
Non può scrivere certe cose in prima persona, ha bisogno di questa distanza per addomesticare la sua storia. E quest'alternarsi tra lei ed io le ha permesso di ritrovarsi, l'ha restituita a se stessa.Ha scritto dei pezzi brevi, che si incastrano l'uno nell'altro come in un grande puzzle. Sul foglio bianco, una donna si disegna, si riconosce. E finalmente può gridare: « Sì, scritta su questa carta sono io. » Suo padre aveva inscritto nel suo corpo la maledizione dell'incesto nel più totale silenzio.Lei ha scritto per lasciare una traccia del crimine perfetto.Lei ha scritto per salvare la sua pelle bruciata nella traversata dell'inferno.
