Al centro questioni anche scabrose e delicate come la violenza sessuale (Storia di Nina; Il custode), l'assassinio compiuto per vendetta (La sorella maggiore), per follia (La moglie del sindaco) o per desiderio di sottrarsi a un'esistenza penosa e desolante (La balia; Il segreto), relazioni familiari e sentimentali inappaganti che spesso sfociano in rapporti adulterini vissuti conflittualmente e con animo malinconico (Pomeriggi d'autunno; Nabucco; Morsi e rimorsi; L'uomo del fiume; Il cuore nelle scarpe).

Un connubio straordinario di crudezza ed esuberanza, sul retroscena antropologico della Calabria; immagini mai banali per una materia umana incandescente, afflitta da una patologica percezione dei rapporti interpersonali; l'ansia contagiosa di un ininterrotto monologo che costituisce la grana di questi intensi racconti. 

Marisa Fasanella , ha esordito nel 1994 con il romanzo Maschere e lenzuola del vicolo Santacroce (Edizioni Periferia, Premio Letterario Nazionale "Donna e scrittura. Inedito nel cassetto"), a cui è seguito nel 2004 L'ombra lunga dei moroni (Rubbettino Editore, 2004, Premio Nazionale Crati, Sezione Narrativa).

È autrice di diversi racconti usciti su riviste e quotidiani.
Per l'editore Tullio Pironti ha pubblicato, nel 1996, la fortunata raccolta Gineceo. Undici crudeli racconti.
È in fase di ultimazione il suo nuovo romanzo.

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