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QUANDO NAPOLI ANDAVA A VELA

QUANDO NAPOLI ANDAVA A VELA

Racconti di mare e di un tempo che fu

«Avrei voluto essere Ulisse,
ma la mia navigazione si è fermata a Napoli.
Non ho rimpianti, l’ho voluto io,
perché il Golfo è lo stadio del vento,
affascinante e insidioso».

Agostino Straulino


Carlo Franco
con Paolo Rastrelli
Formato:Formato 240 x 170
Pagine 200
978-88-7937-751-5
€ 15,00


«Per definizione Napoli è una delle tre capitali della vela agonistica italiana. Le altre due sono Genova e Trieste. Questo dato, che si ottiene sommando le medaglie e i trofei conquistati con le capacità organizzative e strategiche dimostrate nel corso dei decenni, viene accettato senza discutere.
Anche dalle città che restano ai piedi del podio. Il mondo della vela, pur tanto variegato e mai in pace con se stesso, rispetta, insomma, il patto non scritto che scandisce il tempo e le vocazioni di ognuna delle tre capitali; e così Genova è la città degli armatori, Napoli è la culla dei timonieri e Trieste è la roccaforte dei marinai. Le differenze, se si scende nel dettaglio, sono minime, ma rispecchiano i caratteri delle persone e le etnie dei luoghi.
Questo scenario ha subito modificazioni solo per effetto di eventi straordinari; pochi, per la verità, ma tutti oltremodo significativi. Il più rilevante è all’origine di questo libro.
Il cortocircuito avviene quando un guardiamarina di Lussinpiccolo, Agostino Straulino – uno degli eroi della pattuglia di ardimentosi che violarono Gibilterra – viene assegnato alla base navale di Napoli e resta immediatamente folgorato dalla qualità e dall’umanità dei marinai di Santa Lucia con cui divide il sonno e la fatica degli allenamenti, finendo col diventare uno dei più forti timonieri di ogni tempo. A quel punto la storia della vela si fa leggenda. Impastata di sudore e passione popolare, non più solo passerella per vip e luccichio di mondanità.
Nord e Sud che si uniscono all’ombra di una vela, cullati dal mare del Golfo più bello del mondo.
Non si può chiedere di più al caso, e infatti il sodalizio è durato nel tempo e ancora oggi è una delle pietre miliari della storia della vela sportiva. […]

Napoli aveva le carte in regola per diventare la Newport d’Europa, vale a dire una grande “città della vela”, portatrice di un grande progetto sportivo, sociale e occupazionale, ma l’obiettivo non è stato centrato. Ora è finita nelle retrovie della storia e mostra di voler rinunciare a un primato che era – ed è ancora – alla sua portata.
Il tempo della resa, però, non è ancora giunto, e Napoli potrebbe di nuovo stupire il mondo: ne sono convinti anche a Genova e a Trieste. Gli amici-nemici di sempre».

Quando Napoli andava a vela ripercorre le tappe di questa storia e si fa metafora di una città perennemente in bilico tra bene e male, ma ancora capace di sorprendere per la sua creatività.

Carlo Franco è un giornalista professionista di lunga militanza.
Napoletano, legatissimo alla città, è stato autore di numerose inchieste per la RAI e per i quotidiani «Il Mattino», «la Repubblica», il «Corriere del Mezzogiorno». Attualmente collabora con «la Repubblica» e «Il Napolista».
Ha seguito come inviato speciale i terremoti del Belice e dell’Irpinia. «FATE PRESTO» è il titolo stampato sulla prima pagina del «Mattino» in testa al suo reportage dai paesi del cratere. Servì a dare voce all’esasperazione per i ritardi nei soccorsi.
Del 1983 è De Sanctis e l’Irpinia (Franco Di Mauro Editore), pubblicato in occasione del centenario desanctisiano. Nel volume, che ospita, tra gli altri, saggi di Giuseppe Acocella e Luigi Mascilli Migliorini, Carlo Franco, con Antonio Aurigemma, ha ripercorso l’itinerario del “viaggio elettorale”, visitando i paesi della “terra dell’osso”, incapaci, anche un secolo dopo l’inchiesta di De Sanctis, di rialzare la testa. Al G7 che si svolse a Napoli negli anni Novanta è dedicato invece Grande Albergo Napoli (Arte Tipografica, 1996, in edizione numerata), che anticipa i tempi e i temi del rinnovamento sociale, turistico ed economico della città. Con la Tullio Pironti Editore ha già pubblicato Diabete e sport. Una grande sfida che parte da Napoli (2016).

Paolo Rastrelli, napoletano, classe 1936, autore di articoli e pubblicazioni sul mondo della vela agonistica, è impegnato da molti anni nella ricerca di ricostruirne la storia e i personaggi principali.

 


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