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IL PROFILO RIFORMATORE DEL SINDACATO
«L’azione riformatrice del sindacato oggi ha il compito di recuperare e riproporre l’unitarietà dei diritti e dei doveri come premessa indispensabile allo sviluppo di politiche per le generazioni future. Politiche che facciano riferimento ad una cultura della responsabilità che va interpretata dagli individui, dai soggetti collettivi e dalle istituzioni. Un sindacato riformatore partecipa a questo processo coniugando gli interessi dei singoli e dei gruppi sia con l’interesse collettivo, sia con gli interessi generali del Paese».
Domenico Proietti
Prefazione di Carlo Carboni
Formato:14x21
Pagg.204
978-88-7937-508- 5
l maggiori temi del dibattito sindacale e politico, dalla riforma fiscale alla crescita della cultura della previdenza complementare, dallo stato di salute della democrazia al rapporto tra politica e sindacato e alla partecipazione dei lavoratori alla sfida riformatrice, vengono trattati nel presente volume che raccoglie le riflessioni che Domenico Proietti ha svolto negli ultimi tre anni.
Riflessioni che tratteggiano il profilo riformatore del sindacato legandolo in primo luogo alla necessità di realizzare una riforma fiscale che restituisca valore al lavoro e che sappia chiudere la stagione dell’illegalità fiscale. Altro tratto identificativo del sindacato riformatore è quello dell’impegno per il miglioramento delle prestazioni previdenziali pubbliche e integrative secondo una nuova concezione del welfare che si ispira alla redistribuzione efficiente, alla responsabilità sociale di impresa e quindi all’etica di una economia civile.
Decisivo per questa visione del sindacato è il suo rapporto con la politica che si identifica con una autonoma capacità di progetto e di proposta nella quale si valorizzi la sua natura di corpo intermedio. Solo il binomio indipendenza-responsabilità mette il sindacato al riparo dalla falsa alternativa tra conflittualismo e subalternità, permettendo di affermare il ruolo di sindacato della partecipazione.
La globalizzazione dell’economia dilata gli spazi fisici anche dell’azione sindacale e impone che essa si orienti alla ricerca di nuovi equilibri tra capitalismo e democrazia. Ciò rende necessario il rafforzamento della dimensione internazionale della rappresentanza che passa attraverso la costruzione di un vero sindacato confederale europeo che sappia interloquire con la UE e che partecipi così allo sviluppo e al consolidamento delle sue istituzioni politiche come modello di democrazia cosmopolitica.
Domenico Proietti , è Segretario Confederale della UIL, vive e lavora a Roma.
Carlo Carboni, che ha firmato la prefazione del volume, è ordinario di Sociologia economica all’Università Politecnica delle Marche.