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PIZZO DELLA MONACA
«Quando uscì dal buio corridoio una luce abbagliante gli ferì le pupille.
L’urgenza avvertì di difendersi con le lenti da sole. Non le amava.
Direttamente negli occhi preferiva guardare. Ed essere guardato.
Ma la necessità lo esigeva. E le circostanze.
A rivelargli la presenza dell’ultimo sedile vuoto nella sala d’aspetto fu sufficiente la prima occhiata.
Uno soltanto, verso il quale si diresse con passi spediti.
“Da mio marito è occupato, momentaneamente in bagno” [...]».
Emanuele Di Oriente
Formato:150 x 215
Pagine 600
978-88-7937-695-2
Un eccidio in concomitanza con il funerale di un capobastone della mafia.
Un picco roccioso più simile a un labirinto sotterraneo che a una vetta aerea.
Un professore tignoso, intenzionato a non concedere un solo iota a quella che chiama “Cosa Loro”.
Una caserma-presidio contro il malaffare.
Un povero demente dall’intelligenza vivida e un prete incattivito dalla gratuita ottusità del male.
Una ragazza innamorata, contro ogni logica culturale e sociale, del nemico più appetibile.
Una lotta implacabile, che investe due continenti, senza risparmiare il luminoso Mare nostrum, più vorace dell’antico Moloch, e la perla in esso incastonata, Lampedusa.
Donne audaci e umanissime o dall’anima votata all’inferno.
Ma soprattutto lui, il maresciallo di colore dagli occhi incredibilmente azzurri, deciso a condurre sino in fondo una lotta senza quartiere all’acaro della società. Ignaro che da soggetto di un’inchiesta poliziesca si trasformerà, ben presto e suo malgrado, in oggetto di un’investigazione umana dai risvolti sconvolgenti.
Con una prosa dotata di grande forza espressiva, condita da un intrigante e riuscitissimo mélange italo-siciliano – che richiama alla memoria, pur distaccandosene, i grandi della commistione linguistica, da Gadda a Camilleri – Di Oriente propone al lettore una conturbante indagine sulla degenerazione dell’animo umano.
Emanuele Di Oriente, ex insegnante, ha scritto soprattutto pièces teatrali per la scuola. Una di esse, Quando gli angeli perdono la pazienza, è stata rappresentata nell’aula bunker di Palermo, il 22 maggio 2003, in occasione del decimo anniversario della strage di Capaci. Pizzo della Monaca segna il suo esordio in narrativa.