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Il Papa Santo
Lo proclamarono santocome Pietro da Morrone eremita sulla Maiella, giammai come Celestino V Papa, ossia colui che abbandonò trono e tiara dopo cinque mesi di drammatico papato trascorsi tutti a Napoli, nel Castelnuovo angioino.
Antonio Grano
Prefazione di Mimmo Liguoro
Formato:14x21
Pagg.347
88-7937-242-4
Nel suo cranio è stato trovato un buco di un grosso chiodo quadrato.
Non lo dichiararono martire perchè non potevano accusare di assassinio il suo successore Benedetto Caetani eletto Papa a Napoli col nome di Bonifacio VIII, il quale, dopo aver indotto Celestino alle dimissioni, lo inseguì per l'italia e lo tenne prigioniero fino alla morte. E non è dell' umlie Pietro che parla Dante alighieri quando vede nell'inferno" l'ombra di colui che fece per viltade il gran rifiuto". Non fu viltà, bensì coraggio, umiltà, rifiuto del potere, desiderio di purificazione e solitudine; tutta la lunghissima vita di Pietro da Morrone, i miracoli, le vicende grandiose, terribili, torbide e affascinanti di un intero secolo - il 1200 - si svolgono fra i monti dell'Abruzzo e Roma, la Provenza e la Napoli angioina, la spiaggia di Vieste e il palazzo papale di Anagni dove si concluseanche il burrascoso regno di Bonifacio VIII, il Papa che inventò (nel 1300) il Giubileo.
"Questa straordinaria parabola umana di Pietro da Morrone è inserita dall'Autore nel gran contesto storico del Medio Evo, con i personaggi, le vicende, le situazioni politiche e religiose che caratterizzarono quel periodo tanto denso di fortissimi chiaroscuri. Così, seguire il percorso di Frà Pietro ci consente di entrare a fondo nel clima di quei tempi, segnati da straordinari eroismi e ignobili viltà".