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OPERAZIONE TESEO

OPERAZIONE TESEO

"La storia di Siro Riccioni mirabilmente raccontata da Necco ci riporta ai giorni atroci della Seconda Guerra Mondiale, ai tempi in cui l’isola di Creta era occupata dai nazisti.
È una storia che fa capire anche il perché dell’affetto che i greci, malgrado le follie del fascismo e di Mussolini, non hanno mai smesso di dimostrare nei confronti degli italiani. […] Necco ha capito quello che tanti “illustri” studiosi non hanno mai intuito: chi è ospite di un Paese e tenta di scoprirne le radici ha il dovere impellente di immergersi nella realtà locale se vuole davvero dare un contributo credibile alla storia di quella terra […]".

(dalla Prefazione di Louis Godart)
 


Luigi Necco
Prefazione di Louis Godart
Formato:140x210
Pagg.264
978-88-7937-658-7
€ 14,00


Questo non è un libro di storia, ma solo la storia vera, e ancora sconosciuta, di un uomo che voleva salvare i suoi amici.
Creta, 8 settembre 1943, un eroe italiano di 22 anni.
Tutto e tutti sono contro di lui: i tedeschi lo condannano a morte, i fascisti vogliono la sua impiccagione, i greci lo avvelenano e gli tendono agguati, gli inglesi hanno ordine di non aiutarlo.
Le sue azioni si intrecciano con quelle dei più spericolati agenti segreti britannici che si battono per la Resistenza greca, tra le sanguinose quanto spietate rappresaglie dei tedeschi, sulle montagne dove mito e archeologia hanno creato leggende immortali.
Eppure, inseguito, cacciato, costretto a vivere nelle caverne, Siro Riccioni venuto dall’Abruzzo continuerà imperterrito a inseguire il suo sogno.

Luigi Necco, nato a Napoli troppi anni fa, si è laureato all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e, dopo aver praticato i più disparati mestieri, è approdato in Rai, dove ha lavorato come inviato per trent’anni.
Ha vissuto i giorni caldi delle guerre di camorra, guadagnandoci un agguato con regolare gambizzazione.
Collaboratore di 90° minuto nei giorni di Maradona, coniò alcune battute che ancora riaffiorano, come la «mano de Dios» o «Napoli chiama e Milano non risponde».
Espulso dagli stadi è tornato alla sua passione giovanile, l’archeologia, con l’ideazione e conduzione della rubrica L’occhio del Faraone, per la quale ha realizzato e messo in onda 360 documentari e servizi nell’area mediterranea. Con una lunga e tenace inchiesta è riuscito a ritrovare il Tesoro di Troia, scoperto da Schliemann e ufficialmente dato per distrutto nei bombardamenti di Berlino – era invece nascosto in una cassaforte di Mosca.
Attualmente conduce il programma televisivo L’emigrante, in cui racconta il quotidiano irritante tran tran napoletano.
Con l’editore Tullio Pironti ha già pubblicato Il giallo di Troia. Alla ricerca del tesoro di Schliemann (1993).
 


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