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MMAMM MA
Storia di un attimo di vita in bianco e nero
Non è facile
raccontare questa storia
perché è vera.
Alfredo Pezone
Formato:Formato 160 x 230
Pagine 72
978-88-7937-725-6
«L’inferno di Tullio viene da lontano, da un altro tempo e un altro spazio, da un se stesso che era diverso, profondamente diverso dall’uomo che è diventato.
Tullio ne parlerebbe, di quell’inferno, perché ha il sogno oscuro di liberarsene un po’ alla volta, come se fosse possibile vomitarlo con le parole e coi pensieri, con semplici frasi da formulare a spizzichi e bocconi, un po’ alla volta, man mano che il cuore riesce a metterli fuori.
C’è tanta gente, nell’inferno di Tullio. Ci sono adulti, anziani, bambini. Ci sono odori grevi e asfissianti, c’è il freddo assiderante e il caldo soffocante. C’è l’odio immotivato e inspiegabile e per questo imprevedibile, e c’è il suono del battito disperato nelle orecchie, al buio, mentre voci dure dall’esterno urlano in una lingua sconosciuta. C’è l’amore disperato, la ricerca di una mano e di un calore dolce che sono scomparsi per sempre […]». (dalla Prefazione di Maurizio de Giovanni)
Duecentoventuno bambini ebrei furono deportati da Roma ad Auschwitz e non fecero più ritorno a casa.
Avevamo meno di dieci anni; erano tutti colpevoli?
Il più piccolo era appena nato e non ebbe neanche un nome… solo un attimo di vita in bianco e nero.
Vivere, correre, giocare, duecentoventuno i bambini che non chiameranno mai più mmamm ma.
«Colpevoli» è la prima parola di questo libro, «destino» l’ultima; eppure ogni parola è uno stimolo per un oceano indefinito di riflessioni.
Un giorno, lontano da quell’orrore, un cuntastorie incontra un ebreo napoletano che con la sua famiglia vede cambiare il suo destino grazie alla disobbedienza civile e al coraggio dei napoletani; lo stesso coraggio che fece esplodere le Quattro Giornate.
Quel bambino di un tempo consegna il ricordo di un’infanzia negata al cuntastorie e lo esorta a raccontare, a gridare i nomi, la storia di tutti quei bambini.
E il cuntastorie mantiene la promessa: finché avrà il fiato racconterà a tutti queste storie. Per farlo ha costruito questo racconto per tutti quei bambini, troppi, che ancora oggi sono privati dell’infanzia.
Alla fine della lettura tutti troveranno per sempre un posto nel cuore del lettore.
È un dovere raccontare… per non dimenticare.
Per le generazioni future che hanno il diritto di sapere.
Per chi nega che l’olocausto sia accaduto.
Per ricordare quanti non sono più tornati.
Alfredo Pezone, cuntastorie napoletano, è segretario del “Club UNESCO Napoli”.
Convinto che la pace sia una «creazione continua», è coordinatore per l’Italia delle associazioni che si riuniscono sotto la sigla “E.I.P.” (École Instrument de Paix – Scuola Strumento di Pace).
Promuove, con vari artisti, lavori di ricerca, dividendosi fra scrittura e pittura.
Sostiene che in ogni animo si nasconda un artista e un pirata e che il numero 1 non esiste, perché ognuno è un pezzettino dell’altro. Sostiene ancora che «basta un racconto a cambiare il mondo»: e difatti protagonisti e attori principali dei suoi “fantaracconti” sono la pace, i diritti umani, la partecipazione e l’impegno civile.
Studioso della storia del Mezzogiorno e organizzatore di mostre ed eventi, ha già pubblicato Gastarea e i triangoli magici (Studio Stampa ’68, 2011).
www.osiamolapace.itChristophe Mourey nasce a Parigi nel 1970.
Nel 1996 si diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Rouen (Francia).
Ha vinto diversi premi di pittura, ha partecipato per tre anni al Salone Internazionale d’Arte Contemporanea di Montrouge e ha al suo attivo diverse esposizioni personali e collettive.
Grazie alla sua tecnica di rilettura del disegno contemporaneo, l’artista realizza con l’action draw un lavoro che associa bozzetti stilizzati presi dal vivo e dialogo con il pubblico.
Artista dai tre colori – verde, blu e rosso – vive e lavora tra Napoli e Parigi.
Con la Tullio Pironti Editore ha già pubblicato i cataloghi Euforika Napoli (2008) ed Euforika Napoli. Il cuore (2009).
A partire dal 2010 inizia a collaborare con Alfredo Pezone a un monumento contro i crimini di guerra, che diventerà, tratto dopo tratto, la copertina di Mmamm ma, nonché un manifesto per la pace.