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La gioventù del silenzio

La gioventù del silenzio

Droga e stili di vita fra gli studenti

«Tutto a posto!» è il saluto gergale dei ragazzi di Napoli.
  Ma è veramente «tutto a posto»?


Luigi Caramiello
Antonello Parente
Formato:14x21
Pagg.320
88-7937-409-5
€ 14,00


E se non lo è, perché questi giovani fanno finta che lo sia?
Hanno forse timore di esprimere il loro disagio? E perché?
La loro reticenza, il loro silenzio, derivano forse da una forma di pudore, di vergogna persino, per la realtà di una condizione dura che non si riesce a confessare neppure a se stessi?
Ma come si può spiegare questa tendenza a nascondere l’amarezza, la sofferenza, la percezione dell’impotenza, dello spaesamento?

I ragazzi incontrati durante questa indagine sono studenti medi, sono veramente giovani, sono l’anello debole su cui la società attuale scarica le sue tensioni. Sono loro quegli adulti precoci, condannati però ad una adolescenza interminabile da un mondo avaro di opportunità, che rinvia all’infinito il loro ingresso nella realtà adulta, la loro autonomia, lasciandoli per un tempo lunghissimo in totale dipendenza dalle famiglie, in un pantano esistenziale insopportabile.
Forse la droga è uno dei modi attraverso cui si manifesta questo disagio, uno strumento con cui si riempie un terribile vuoto esistenziale.
È una ipotesi possibile, ma è difficile ottenere una conferma esplicita dai giovani.
Anche questo è il silenzio dei giovani.
Forse neanche loro riescono a percepire esattamente le motivazioni del proprio disagio.
O ce le nascondono.
Questo volume nasce da una ricerca, condotta da una équipe costituita da numerosi esperti e coordinata dai due autori, su un campione di migliaia di studenti, alla ricerca di indizi che consentissero di cogliere, rompendo la cortina del silenzio, le “ragioni” e le attese dei giovani di oggi, la loro reale condizione.


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