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LE GEOMETRIE DELL’ESSERE

LE GEOMETRIE DELL’ESSERE

Identità, identificazione, diversità nella recente letteratura spagnola

«Ora che sono scomparsi tutti i protagonisti della Guerra civile, siamo noi testimoni di seconda o terza generazione ad essere responsabili di un ricordo. Dell’invenzione e dell’oblio». Enric Bou

«Il cambiamento politico spagnolo viene a coincidere con la cosiddetta postmodernità, vale a dire con la messa in discussione dei principi e delle certezze totalizzanti sui quali si è fondato il mondo moderno: ragione, progresso, dominio della natura, colonialismo e, naturalmente, patriarcato». Laura Silvestri

«Chi guarda la foto è l’uno e l’altro, il bambino e l’adulto, entrambi con isensi all’erta, specialmente la vista e l’udito. Il bambino di allora, che davanti al cinema di un paese di minatori indossa un maglione a righe bianche everdi, ha ora invaso l’uomo adulto che in una città trafficata e luminosa indossa una giacca scura. Ma a nessuno dei due è consentito dire Io,entrambi ne risultano spossessati dalla simbiosi che li tiene insieme». Elide Pittarello

«A partire dal 1992 la Spagna tenta di riconoscere la sua identità costitutiva – costruita nei secoli attraverso la successiva identificazione di simmetriche diversità – in una serie storica fatta di punti di rottura, oltre che da linee di continuità. Nel ’92, al di là del triplice rituale celebrativo dell’Expo sivigliana, delle Olimpiadi di Barcellona e di Madrid capitale culturale europea, la Spagna prova a mettersi al centro di un ambizioso programma culturale di rivendicazione del suo ruolo fondamentale nella stessa definizione di modernità dell’Occidente». Augusto Guarino


AA.VV.
A cura di Augusto Guarino
Formato:140 x 210
Pagine 392
Isbn 978-88-7937-700-3
€ 14,00


Quale è la rappresentazione che la letteratura spagnola contemporanea sta elaborando delle trasformazioni che interessano, nel nostro tempo, gli individui e i gruppi sociali?

Grandi eventi, in poco più di un ventennio, sono venuti a cambiare l’atmosfera sociale e culturale, con ricadute talora dirette sulla creazione letteraria: la fase di governo della destra spagnola di Aznar (1996-2004), che ha determinato per reazione una diffusa riflessione sugli anni del franchismo e della Guerra civile; l’attentato terroristico alla stazione di Atocha del marzo 2004 (la maggiore strage di civili in Europa dopo la Seconda guerra mondiale); l’effimero entusiasmo determinato dalla stagione di riforme del governo di Rodríguez Zapatero; infine, almeno dal 2007, il trauma della crisi economica e della sua gestione in termini neo-liberisti.

Allo sprigionarsi di enormi energie in campo economico ha fatto riscontro, nella sfera personale, una clamorosa volontà di ridefinire tutte le coordinate della convivenza civile, con un profondo ripensamento dei rapporti sociali, interpersonali, familiari, oltre che delle relazioni tra i sessi, che ha coinvolto la stessa identità di ciascuno dei generi, estendendo fino a limiti inediti la libertà di esplorazione dell’esperienza concessa agli individui.

La letteratura spagnola degli ultimi venti anni non si è limitata a rispecchiare queste trasformazioni ma è stata essa stessa attore in questo cambiamento e di questo cambiamento. Ed è tanto più rilevante che alcuni  scrittori contemporanei abbiano saputo precocemente rappresentare e perfino denunciare le contraddizioni e gli aspetti oscuri di quella trasformazione della Spagna di cui comunque si sono sentiti partecipi.

Augusto Guarino è Professore Ordinario di Letteratura Spagnola presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”.

I suoi interessi sono centrati sulla narrativa e il teatro spagnoli dei secoli XVI-XVII, la narrativa spagnola e ispanoamericana contemporanea, la teoria e la storia della traduzione in ambito iberico.

Ha pubblicato le monografie La spedizione di Pedro de Ursúa e la rivolta di Lope de Aguirre (CNR, 1985) e La narrativa di Joan Timoneda (IUO, 1994) e contributi scientifici in riviste accademiche italiane e spagnole.

Ha curato varie traduzioni di testi spagnoli e ispanoamericani: Tristana, di Benito Pérez Galdós (Marsilio, 1991), Palme della brezza rapida, di Juan Villoro (Biblioteca delVascello, 1995), L’ombra, di Benito Pérez Galdós (Argo, 1995), L’arcangelo, di Oscar Sambrano Urdaneta (Edizioni del Paguro, 2000), La bella scrittura, di Rafael Chirbes (Le Lettere, 2004), Un condannato a Morte. I taglieggiatori, di Mariano José de Larra (Colonnese, 2009).

 


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