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La Felicità di essere

La Felicità di essere

«Di quei cinque anni i ricordi frammentari sono legati soprattutto
a profumi e sensazioni che mi tornano alla memoria:
le prime colazioni, ad esempio, che consumavo tra le braccia di mia madre,
divorando il pane zuppato nel caffellatte,
dal quale un sapore che non ho mai più ritrovato mi riempiva di un piacere sottile,
di un profondo sentimento di partecipazione alla sua vita,
mischiando gusto ed emozioni».


Nicola Pagliara
Prefazione di Gilberto Marselli
Formato:140 x 210
Pagg.114
978-88-7937-582-5
€ 12,00


L'infanzia nella Roma papalina, vissuta tra le grazie di madre, sorelle e nutrici, l'adolescenza triestina e il ricordo vivido della seconda guerra mondiale; e poi Napoli, la giovinezza, l'impegno politico ostacolato e quello professionale della maturità.
Nicola Pagliara, classe 1933, si racconta in una serie di «appunti spontanei», come ama dire.
Architetto e docente universitario, parla di sé per successioni concrete, quasi passeggiando tra le tappe della sua vita come tra i plastici dei suoi edifici, a passi lunghi, non troppo ponderati, a mostrare una personalità contraddittoria, che oscilla tra giudizio e sconsideratezza.
A parlare è spesso il lessico familiare, che fa capolino nei primissimi ricordi, nascosto nelle pieghe dell'Italia degli anni Trenta, tra la Fixina e le sigarette Serraglio; la lingua inventata dalle sorelle maggiori proietta intera la sua luce su fatti e pensieri che si snocciolano spontaneamente, senza tracciare percorsi esemplari e bilanci di sorta, colorati di affetto nostalgico e immediatezza comunicativa.
A riguardarla, la sua vita si trasforma in un progetto e questa autobiografia diventa lo studio delle sue forme: dell'architetto qui c'è soprattutto la riflessione tradizionale e la passione della ricerca sperimentale, che riescono a creare volumi inusitati, giocando con gli elementi strutturali essenziali. E allora, a guardarli con gli occhi del tempo, determinanti saranno i traslochi di città in città, il cinema di Fellini, Rossellini e De Sica, le donne vicine e lontane, il ritardo della tesi e perfino l'interruzione della carriera politica.
Diciassette capitoli per raccontare una vita senza soste, che prende a modello il viaggio di Odisseo; diciassette lectio magistralis con un tema autonomo per ognuna, volte a dimostrare il carattere interculturale dell'architettura e la possibilità di avvicinarsi a essa attraverso la letteratura, il cinema e la musica.
Perché, come ricorda Kundera, «essere è felicità. Essere: trasformarsi in una fontana, in una vasca di pietra, nella quale l'universo cade come una tiepida pioggia…». Essere, la felicità di.


Nicola Pagliara è architetto e docente universitario presso la facoltà di Architettura dell’Università “Federico II” di Napoli.
Nato a Roma nel 1933, dopo aver trascorso la sua adolescenza a Trieste, nel 1947 si trasferisce a Napoli, città nella quale tutt’oggi vive e lavora. Nel 1958 consegue la laurea in Architettura con una tesi sul liberty napoletano di inizio Novecento. Dopo gli studi intraprende la carriera universitaria conseguendo, nel 1969, la libera docenza. Nel 1977 ottiene la cattedra di Professore Ordinario di Progettazione Architettonica. Nel 1979 è insignito dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini del premio per l’Architettura dell’Accademia Nazionale di San Luca, di cui è accademico ordinario.
Nel corso della sua lunga carriera ha pubblicato numerosi saggi sull’architettura e diversi album di progetti. Ultimo in ordine di tempo è il suo Dieci lezioni di architettura, edito da Clean (2007). Autore di numerose opere, tra cui le famose Torri del Banco di Napoli al Centro Direzionale di Napoli, le architetture di Nicola Pagliara sono state ospitate e recensite dalle più importanti riviste nazionali e internazionali. Tra le sue ultime opere realizzate troviamo il “Grand Hotel di Salerno” (2007), un’opera architettonica imponente, con una caratteristica forma a prua di nave che si estende sull’incantevole scenario del Golfo di Salerno.
 


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