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ELOGIO DELLA PAROLA E DELLA POESIA
«Joan Maragall è il Prometeo della modernità nel territorio della letteratura catalana. Stabile nel canone, riconosciuto nella sua grandezza persino dagli avversari – tra i quali si ricordi almeno Eugeni d’Ors, il filosofo della restaurazione classicista che prese il nome di Noucentisme – l’autore del Canto Spirituale ha dato luogo a una serie di interpretazioni divergenti, e spesso contradittorie, protrattesi fino ai giorni nostri.
Joan Maragall
Con il Canto Spirituale nella traduzione di Lello Voce
Cura del volume e traduzione di Nancy De Benedetto
Introduzione di Francesco Ardolino
Formato:110x180
Pagg.72
978-88-7937-574-0
Che è un po’ come dire che ogni periodo, ogni gruppo, ogni autore (e ogni studioso) ha cercato di impossessarsene flettendolo, addomesticandolo, distorcendolo pro domo sua – fino al punto che nulla vi è di più variegato che la fortuna dell’opera maragalliana.
La linea “spagnolista” si è sforzata di assimilarlo alla “generazione del ’98” (per capirci, Valle-Inclán, Azorín, Unamuno), e anche per questo, a differenza di tanti altri scrittori catalani, il Nostro è riuscito a non scomparire ufficialmente neanche nel periodo più nero del franchismo (ammesso e non concesso che nella barbarie sia possibile fare distinzioni cromatiche). Fatto sta che nel 1960, primo centenario della nascita, Pedro Laín Entralgo – che con piccoli gesti eleganti cercava di togliersi di dosso la puzza di falangismo – si poteva ancora permettere di chiudere il suo prologo al secondo volume delle Opere Complete maragalliane con un capitolo intitolato “El Español” (...)».
Dall’Introduzione di Francesco Ardolino
Joan Maragall , nacque nel 1860 a Barcellona da una ricca famiglia della borghesia imprenditoriale.
Una volta terminati gli studi in Giurisprudenza, iniziò a dedicarsi alla scrittura, dividendo il suo impegno tra giornalismo, poesia e prosa letteraria.
La sua produzione poetica si compone di cinque raccolte: Poesies (1895), Visions i Cants (1900), Les Disperses (1904), Enllà (1906), Seqüències (1911), e di numerose traduzioni di poeti classici, come Omero e Pindaro, e contemporanei, come Novalis e Goethe. Tra gli scritti in prosa si ricordano diversi epistolari di grande valore letterario e gli Elogi, di cui si propongono oggi in traduzione i due che meglio esprimono la sua poetica civile, irrazionale, cristiana e redenzionista: l’Elogio della parola (1903) e l’Elogio della poesia (1909).