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CHE IL DIAVOLO BENEDICA I PULCINELLA!
Cronache napoletane, scientifiche e non, dellastronomo von Zach
In questo libro si raccontano le avventure napoletane del barone Franz Xaver von Zach, astronomo tra i più famosi del suo tempo.
Ungherese di nascita, ma cittadino europeo, si innamora di Napoli, «città dove si mangia bene, dove si beve meglio e dove si ride molto», e soggiorna per alcuni mesi del 1815 prima a Capodimonte e poi a Mergellina, dove «la vista è una delle più belle d’Europa».
Sono momenti decisivi per l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, la cui costruzione inizia nel novembre del 1812 grazie alla perseverante azione del ministro Giuseppe Zurlo e dell’astronomo Federico Zuccari, che convincono il re di Napoli, Gioacchino Murat, a finanziare l’opera.
AA.VV.
A cura di Mauro Gargano
A cura di Emilia Olostro Cirella
A cura di Massimo Della Valle
Con tavole di Christian Leperino
Formato:Formato 300 x 210
Pagine 334
978-88-7937-702-7
A von Zach, grande esperto di strumentazione astronomica, è assegnato il compito di suggerire l’acquisto dei migliori telescopi per il costruendo Osservatorio e di tutte le attrezzature scientifiche necessarie a un centro di ricerca destinato a divenire uno degli osservatori più importanti d’Europa, «il Vesuvio dell’Astronomia». Ma questa è solo metà della storia.
Dal terrazzo del “casino di delizie” di Mergellina, von Zach osserva non solo il cielo, ma anche le vicende dolorose e drammatiche di quel 1815 che cambiò le sorti dell’intera Europa. Dopo aver incontrato Napoleone all’isola d’Elba, von Zach è testimone della caduta del regime murattiano e della restaurazione del regno borbonico; vive con terrore i moti di piazza e le esecuzioni sommarie, commenta la tragica fine di Murat e il ritorno alla monarchia dei Borboni.
L’inedito carteggio di von Zach con l’astronomo Barnaba Oriani, direttore dell’Osservatorio di Milano – che in questo volume viene riproposto integralmente – fornisce una testimonianza diretta di quel periodo storico. Le 43 lettere, conservate nell’Archivio dell’Osservatorio Astronomico di Brera, sono scritte con la passione e la freschezza che solo un testimone diretto degli eventi può avere, e rappresentano, a 200 anni di distanza, un resoconto preciso e genuino, anche se molto personale, degli accadimenti avvenuti a Napoli e in Europa. Partendo dalle origini dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, il barone von Zach intraprende un lungo “viaggio”, avventurandosi con passione nel “mare aperto” della storia della città. Un viaggio che dopo due secoli continua, grazie ai progressi della moderna ricerca astronomica e all’impegno degli astronomi di Capodimonte, e rinnova il profondo legame tra Napoli e il suo Osservatorio.
Mauro Gargano, irpino, si laurea in Astronomia presso l’Università di Padova e dal 1999 lavora presso l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, dove si occupa, tra l’altro, dello studio e valorizzazione delle collezioni storiche esposte nel MuSA (Museo degli Strumenti Astronomici), di cui è responsabile. Autore di testi e articoli sulla storia dell’astronomia non solo napoletana, dal 2012 cura la rubrica Cielo d’inchiostro per il «Giornale di Astronomia».
Emilia Olostro Cirella, napoletana, laureata in Lettere moderne e specializzata in Biblioteconomia, è responsabile della Biblioteca e dell’Archivio storico dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte. Impegnata nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio bibliografico antico dell’Osservatorio, è coautrice di libri di storia dell’astronomia in Campania e curatrice del catalogo Le Cinquecentine dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte (Giannini, 2014).
Massimo Della Valle, bresciano, si laurea in Astronomia a Padova e completa gli studi presso l’Osservatorio di Byurakan, ex URSS. Studia le esplosioni stellari, come le supernove e i lampi gamma, che utilizza per misurare le dimensioni dell’universo. Lavora all’ESO (European Southern Observatory) in Cile e a Monaco di Baviera e successivamente al dipartimento di Astronomia dell’Università di Padova e all’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, a Firenze. Dal 2010 è direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte (Istituto Nazionale di Astrofisica).