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CERCHIAMOCI ANCORA
«Cuántas cosas perdí por miedo a perder.
“Quante cose si sono perse proprio per la paura di perderle...”.
Gli avevano scritto in gioventù amici cileni,
quando molte cose della vita potevano essere conquistate
o perse da Agostino
con la stessa nonchalance che il giovane mostrava
al tavolo da gioco
nelle notti trascorse al Circolo del Mare,
nei pressi di Piazza Micheli,
di fronte la darsena del porto di Livorno (…)».
Felice De Martino
Formato:140 x 210
Pagg.294
978-88-7937-597-9
Tutto può finire, meno la voglia di cercarsi ancora.
È scritto nel nostro Dna, è la nostra speranza.
È così oggi, era così alla fine del 1943, quando l’Italia crollò.
Rasa al suolo, aveva una sola speranza per ricostruirsi: darsi amore, dopo tanto odio.
I personaggi di questo libro sanno che i bombardamenti, la fame, le sommosse, la morte, così come l’amore e la solidarietà, sono acqua della stessa fonte: il fluido della vita che li fa avvicinare quando tutto li allontana. E il loro stare in più punti, e mai da nessuna parte, diventa così la metafora di quel grande cambiamento epocale che fu la Seconda guerra mondiale.
Un grande tsunami di amore e odio che ancora oggi avvertiamo.
Felice De Martino, architetto, è nato a Montesano sulla Marcellana, in provincia di Salerno.
Ha già pubblicato i romanzi La Repubblica dei Gigli Bianchi (Pironti, 1995), Punta Licosa (Guida, 2001), La breve stagione del galantuomo (Marte, 2004) e La buona sorte (Pironti, 2007). Ha pubblicato inoltre raccolte di pensieri (Istante di cielo, Boccia, 1998; La casa di pietra, Marte, 2003) e diversi saggi (Il progetto Colombo America Latina, Electa Napoli, 1997; e con Giuseppe Maria Galliano, Entrambi. Autorevoli, distonici & confusi, Kastalia Multimedia, 2008).