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Le catastrofi innaturali
Damocle, per aver troppo adulato Dionisio II di Siracusa, fu messo Sotto una spada appesa a un sottilissimo filo: da 2.400 anni l'espressione "spada di Damocle" indica un pericolo incombente.
I napoletani (non tutti, però!), per aver tollerato, favorito e perfino premiato con il voto, costruttori e politici senza scrupoli,hanno posto se stessi nel costante pericolo di sprofondare.
La loro spada di Damocle e ...al contrario: l'agguato mortale sta invisibile SOttO i loro piedi, lungo illoro cammino, nel profondo.
Già tante sono le vittime delle catastrofi innaturali di Napoli, già tanti i morti senza giustizia, tanti i responsabili mai processati.
Reati ancora "in flagranza", quando continuano a verificarsi i dissesti e si continuano a pagare migliaia di miliardi per porre riparo ai guasti mortali provocati dalla "liberta edilizia".
Eleonora Puntillo
Formato:14x21
Pagg.190
88-7937-240-8
ELEONORA PUNTILLO, napoletana dal 1938, cronista e caposervizio de L’Unità dal 1960, di Paese Sera dal 1979 fino alla chiusura nel 1989, ha scritto anche su La Repubblica (fino al ’90) e sul Roma (dal ’90 al ’92). Attualmente collabora con Il Corriere del Mezzogiorno (inserto napoletano del Corriere della Sera), con il periodico Polizia e Democrazia; è responsabile del periodico della Patafisica napoletana <Patapart> diretto da Mario Persico.
E’ stata per il quadriennio 1999-2003 nella giuria del Premio Girulà per il Teatro napoletano. Con il gruppo musicale Aladin (Armonia Lettere Accademia Degli INcerti) mette in scena e in musica i fatti della cronaca della politica della storia. Con il gruppo Mutandis (pittori e scultori) sperimenta il modo di andare con le parole oltre i segni della comunicazione.
Con l’Associazione NEA (Napoli Europa Africa) collabora per diffondere i concetti di uguaglianza e solidarietà, nonché i principi dell’architettura biologica al servizio dell’uomo.
Del suo giornalismo militante ama ricordare soprattutto le migliaia di alberi piantati per iniziativa di Paese Sera (insieme a Corpo Forestale e Comune di Napoli) nel quartiere Scampia con la campagna Viva il Verde, nonché le cronache degli eventi del bradisismo di Pozzuoli che le valsero nel 1986 un Premio Senigallia-cronista dell’anno.
Ha scritto finora la biografia di Felice Ippolito <Una vita per l’atomo> (edizioni Sintesi), un reportage quotidiano dalla Napoli della Repubblica giacobina <Diario 1799>, una storia delle voragini (in tutti i sensi) napoletane <Le catastrofi innaturali> (Tullio Pironti editore) , e tuttora percorre la città profonda che ha descritto nel volumetto del 1994 <Grotte e caverne di Napoli> (Newton Compton) giunto alla quarta ristampa. Ama tuttora giocare al calcio e allo strummolo, e a causa di tanti impegni ancora non ha trovato il tempo di andare a ritirare la pergamena con la laurea in Filosofia conseguita col massimo dei voti nel 1960.