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Un bellissimo cadavere barocco
Il bellissimo cadavere barocco, devastato dai vermi e dalla corruzione della morte eppure sublime nel suo sfacelo, è Napoli, la città
in cui lo scrittore catalano ha vissuto per un anno, partecipe delle sue miserie e, nello stesso tempo, della sua dignità culturale,
della sua storia, della sua civiltà. In pagine di alta qualità letteraria emergono, frammiste a memorie d'infanzia e di vita nel paese
d'origine di Josep Piera, le linee di un ritratto inedito di una città e, attraverso essa, dell'Italia dei nostri anni.
Josep Piera
Formato:14x21
Pagg.190
Josep Piera, è nato nel 1947 a Beniopa, La Safor (Valencia).
Dopo alcuni libri giovanili in castigliano, ha scritto quasi esclusivamente in catalano.
Tra le sue opere di poesia, EI somriure de I'herba ( 1980), Bruticia (1981), Maremar (1985); è recentemente apparsa ( 1990) anche un' Antologia della sua produzione in versi con la traduzione castigliana di Jaime Siles. Ha inoltre tradotto alcuni poeti arabo-andalusi e Sandro Penna.
A parte un romanzo, Rondalla del retorn ( 1978), le sue prose (in particolare quelle raccolte nel volume EI cingle verd, 1982 e Estiu grec, 1985) si caratterizzano come una continuazione dell'opera poetica, prediligendo narrazioni in prima persona, ora intimistiche e liriche, ora magico-realistiche, spesso nella forma del diario, del resoconto di viaggio, della scrittura della memoria.
Tra il 1985 e il 1986 è stato lettore di lingua catalana all'Istituto Universitario Orientale di Napoli, e da questa esperienza è nato Un bellissimo cadavere barocco.
